giovedì 21 aprile 2011

quel che resta del giorno

prendete una cipolla e iniziate a spellarla. continuate fino a che non rimane niente. arriverete alla fine senza aver scoperto nulla di nuovo, ma avrete pianto.
ishiguro non sembra interessato a eventi sensazionali, accadimenti strepitosi e passioni travolgenti, il suo è un lungo percorso nell'anima, lento e impacciato a volte. accenni ricordi e ripensamenti ci guidano nella vita di un uomo costretto, costretto per sua volontà a rinunce e pose immobili, grossi rospi da ingoiare.
il maggiordomo stevens ha un quadro lucido della sua professione, ma forse non della sua vita. è giusto dedicarsi? per la paura di non essere all' altezza di prendere decisioni, cullarsi nelle scelte di altre e più "luminose" menti?
è il secondo libro che leggo di questo straordinario scrittore, i suoi testi all'apparenza immobili, ma soprattutto i personaggi rinunciatari e rassegnati ci initano a reagire prendere posizione e lottare per noi stessi

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