giovedì 28 luglio 2011

poesiadiunpoverocristo

Maddy che ilare conclusione
io che ti tendo le braccia aperte
tu che mi guardi dal basso
come la storia della nostra storia

chi l'avrebbe detto io incoronato
tu che inizia a perdere il peso
e l'armonia della carne
ma perchè non gioisci per la mia vittoria

cerchi invano di contrastare
l'avvizzimento, i segni
dei disperati sul tuo corpo
infamato e degustato

anche tu
amy casadelvino
con gli occhi tristi
dietro un tatuaggio da camionista
che suona pow il clacson
quando una signora
in calze a rete protende la sua gamba usa e getta

arriva il temporale
scaccia le grida il tuono
nasconde le righe di lacrima
che ti sporcano le guance

era un così bravo ragazzo
era anche bello
gli erano discepoli
anche chi non lo era
guardava pure poco la televisione
era amico delle parole degli asini
e la forza macha dei buoi
i desideri futitli di un figlio di un figlio di falegname
che guardando chi lo piange
pensa alla sua vita senza legno
con il trenino a capodanno
una casa popolare perchè povera
la moglie devota fa le pulizie dai salesiani
vivere il modo peggiore di dimenticare
la sua passione sognando un giorno le vacanze a formentera
ma in regalo una pietra che lo affoga
proprio ora che i comunisti vincono ovunque
e il suo popolo esulta

avrei fatto l'artigiano
avrei avuto i calli sulle mani
e un orologio enorme a ricordarmi il tempo che non mi stufa
ora i polsi trafitti da aghi
diglelo al pio
digli delle mie mani immacolate
racconta del nostro amore
quando verranno a chiedertelo
racconta i segreti
sfata il mito di un uomo nato uomo
e morto martire
dillo maddy
un vodka tonic in frigo
per abbassare la calura
e innalzare la voglia di ridere
che se ne fanno di un voto in meno
dal monte si vede la gente indifferente
siamo rimasti in quattro
ed uno aspetta che crepo
altro che figlio di dio
finisce come figlio di niente
un mucchio di polvere tolta col cif
e le gambe storte come zambrotta


non sono neanche più incazzato
esausto
del dio che consiglia e obbliga
e quando tutti piangeranno
scusalo perchè non sa quello che sta facendo

giovedì 7 luglio 2011

portami via



caro amico portami via
dalla violenza e la pazzia

da queste aliene novità che vedo e sento come strane
dallo stormo di spermatozoi acerbi che si sentono già rane

la donna coperta dal mantello e tutti grideranno
che fa si vergogna? È sicuro porta danno!

una guerra iniziata da due giorni che non finirà mai
e Leopardi stufato dai suoi versi grida “a Silvia me la dai?”

i cleptomani spinti dal languore eseguono i suoi ordini
li chiamano zingari, ma io lo so che sono rondini

tribune degli stadi piene di corpi traboccanti odio
solo perchè la propria squadra non finisce mai sul podio

piangono le madri con la prole in guerra
piangono i salici strappati dalla terra
piangono i pittori in cerca del bello
piangono le puttane al grande fratello
piangono i rubinetti
i pensionati
i comici
e i neonati

piangono gli schiavi della terra
che zappano e non vedono i frutti

oh dio è possibile che in questo medioevo
a piangere son sempre tutti?

E se ti pare di aver sentito tanto
spiacente continuerei per ore
lo scrittore non mi chiamerebbe santo
ma son comunque bevitore

amico vicino ci sei tu
e se ti prendo per il collo
è per non pensarci più
sentirmi vuoto, fesso un pollo

adesso per le mani ti posso tenere
le spiegazioni saccenti non oso ascoltare
tu fratello tu maligno tu bicchiere
starai con me fino a farmi vomitare